Code alle poste, la protesta degli scippatori: “Non possiamo perdere mattinate intere”

Monta la protesta in Piazza Verdi per le code all’ufficio postale. Ormai la situazione è insostenibile, una vera bomba a oreficeria: al dispiacere dei pochissimi impiegati disponibili, che tutti i giorni piangono perché alzando lo sguardo non vedono più i pini marittimi, si somma non soltanto la frustrazione dell’utenza, ma anche, spiacevole novità, lo strazio, la disperazione, addirittura il malumore degli scippatori di pensioni di anziani inermi e indifesi. “E’ una situazione terribile per noi scippatori di pensioni di anziani inermi e indifesi. – denuncia in una nota il sindacato SPAII Cgil – Noi non siamo proprio persone per bene, ma non meritiamo un trattamento simile. Adocchiamo la preda, che alle 9 si mette in coda per ritirare. Poi, dopo lunga attesa, a mezzogiorno è ancora in coda e se ne va a mani vuote perché deve andare a far da mangiare alla badante. Così perdiamo la mattinata e dobbiamo rinunciare a quei 4-500 euro, quando manager fallimentari delle partecipate comunali prendono anche 900 euro al mese”. Una vergogna, insomma, sulla quale è intervenuto anche il numero uno degli spedizionieri spezzini, Aleandro Larghezza: “Così sì danneggia il settore dello scipping”, ha dichiarato, poi l’ufficio stampa ha detto che era una battuta, chissà. Lo SPAII Cgil ha chiesto a gran voce che siano aperti più sportelli. “No, è pericoloso, i bambini mentre giocano ci sbattono contro”, hanno ribattuto le Poste.

Fausto Minali