Si fa tanto parlare di unioni di comuni, fusioni di comuni, associazione di funzioni tra enti eccetera. Fortunatamente c’è chi non sta soltanto a parlarne per guadagnare qualche titolo di giornale o ancor meglio nobiliare, ma c’è anche chi decide di Fare, lanciando il cuore oltre l’ostacolo, strappandoselo dal petto, come spesso capita in The Walking Dead o in cardiologia al Sant’Andrea quando manca il primario e bisogna fare da sé (toscanismo). E’ il caso del sindaco di Lerici Marco Calury. A differenza di tanti colleghi che stanno studiando unioni tra Comuni sulla base di valori discutibili – su tutti l’applicabilità a Hobbes del concetto straussiano di ira antiteologica – Calury ha deciso di partire da un parametro tanto semplice quanto sacrosanto: la vicinanza fisica. Così, in una nota diffusa con timidezza, ha annunciato di voler associare alcune funzioni con il Comune di San Terenzo. “Siamo vicini vicini e, si dice, abbastanza simili. – ha scritto il sindaco nel pizzino – Direi che è il caso di incontrarci e discutere di funzioni associate così risparmiamo un po’. Certo, questo sindaco di San Terenzo è un po’ maleducato, non si è mai fatto sentire, non so nemmeno come si chiami. Magari è solo timido, non voglio giudicare. Sono fin fin curioso”. Sempre meglio del sindaco di Portovenere, Matthew Cozzani, che vorrebbe fondersi con la lontana Ameglia perché, come lui, anche il suo amico Jean Pedrone tiene il Milan.
Paolo Frates