Sant’Andrea: chiede una TAC e gli imitano Pozzetto ne “Il ragazzo di campagna”

Ancora una brutta pagina per la sanità spezzina, di quelle pagine macchiate col caffè e il libro non è nemmeno tuo. L’altro giorno, un 60enne del Canaletto, avvertendo un certo fastidio all’alluce destro, si è recato al Sant’Andrea per farsi fare una bella TAC. Arrivato al nosocomio spezzino, c’è stato un momento di grande ilarità quando il 60enne è stato schiacciato da un cornicione improvvisamente staccatosi dall’edificio. Poi, dopo il momento divertente – che non guasta mai! – il sofferente ha trovato degli infermieri e finalmente ha chiesto loro una TAC. Il personale sanitario si è sentito spiazzato, non sapendo cosa fosse, così sono stati convocati celermente alcuni medici del reparto di gastronomia, tutti laureati al Dams con il massimo dei voti (90/110 con lode). Tuttavia, anche i luminari sono rimasti perplessi. “Tac… boh… Tac… forse è onomatopeico. Non ci dice niente”, hanno spiegato al 60enne. Poi però un giovane medico appena uscito dall’università (espulso in quanto simpatizzante dell’Isis), appassionato di buon cinema, ha stupito tutti i colleghi più anziani ed esperti della vita. “Tac… Tac… ma è Pozzetto ne Il ragazzo di campagna”, ha esclamato. Così ha fatto sistemare seduto, bello comodo, lo sventurato 60enne, e gli ha reinterpretato magistralmente la scenetta (qui). Piatto Fabriano… Tac… vino cartonato… Tac… eccetera eccetera. Il giovane dottore ha raccolto gli applausi di tutto l’ospedale per la performance davvero convincente. Purtroppo, per il dolore all’alluce, lo spezzino che voleva la Tac è svenuto subito dopo ed è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Matera (fuga sanitaria eccessiva), ricavato dentro i famosi sassi di tufo. Lì lo hanno sottoposto a Tomografia Assiale Computerizzata, volgarmente detta Tac. L’esito purtroppo non è stato dei migliori: gli hanno trovato una macchiolina preoccupante all’altezza del polmone sinistro. Poi è venuto fuori che era nutella e che bastano un po’ di glicerina e una passata con l’alcol.

Paolo Frates