Finalmente – lo sanno anche gli alberi, pure quelli vivi – è arrivato il pronunciamento del Consiglio di Stato in merito alla vicenda di Piazza Verdi. I magistrati romani hanno deciso che il progetto dell’artista Daniel Buren, pseudonimo del simpatico maniaco Dominique Strauss Kahn, è davvero molto bello, e quindi hanno dato l’ok alla prosecuzione dei lavori nella parte centrale della piazza. Quella parte dove fino allo scorso giugno trovava spazio un filare di dieci pini marittimi, tagliati dal sindaco Friedenreich nottetempo perché il Tar gli aveva detto che poteva, anche se in un messaggino su WhatsApp gli aveva scritto “Skè”, che per i giovani significa “Scherzo”. Insomma, un’incomprensione che ha portato all’abbattimento di dieci piante e alla disperazione di migliaia di spezzini amanti della fotosintesi clorofilliana, che hanno protestato sostenuti anche dal noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, finché gli hanno pagato l’albergo. La decisione favorevole al Comune da parte del del Consiglio di Stato è arrivata grazie alla monetina. Non nel senso del testa o croce, dicono i comitati, sempre pronti a portare la faraona bollita come secondo al pranzo di Natale sapendo che alla zia fa senso (modo di dire lunigianese). Ad ogni modo, grazie al verdetto, è stato finalmente possibile eseguire le autopsie sui dieci pini tagliati mesi fa. “Le cause della morte degli alberi sono sacrosante”, è stato il responso dei chirurghi. Le povere conifere saranno sepolte al cimitero di Ca’ di Boschetti, che suona anche bene.
Fausto Minali