Con un’espressione di una certa originalità, mai letta sulla stampa locale, potremmo dire che il vero malato… è la sanità spezzina. Lo dimostrano le continue inefficienze e figuracce, nonché questo impegno folle per realizzare gli Hospice per i malati terminali, cosa che mette addosso una negatività assurda. L’ultima figura di palta (con la elle, ci mancherebbe) si è verificata proprio nelle scorse settimane. In ballo, un RX piede destro, i classici raggi, insomma. Uno stimato avvocato spezzino con amicizie negli ambienti che contano ha fatto legittimamente richiesta di “Raggi per persona importante” per capire se l’unghia del piede incriminato, un po’ annerita, sarebbe caduta prima o dopo l’estate, e organizzarsi di conseguenza per prevenire sgradevoli inestetismi da spiaggia di Miami. I “Raggi per persona importante”, si sa, obbligano l’azienda sanitaria a offrire la prestazione entro 2 ore; anche meglio di quelli urgenti (24 ore se il paziente è gentile), di quelli non urgenti (6 ore e ci leviamo il pensiero tanto non è niente), di quelli per i poveri (6 mesi, ma se nel frattempo il povero si arricchisce salta tutto). E invece come è andata per il principe del foro? 20 giorni! Come se uno non avesse niente da fare. La Asl ha giustificato il vergognoso disservizio spiegando che il dagherrotipo era guasto. Alla fine tutto si è risolto per il meglio, anche se un po’ all’italiana. L’avvocato ha fatto i raggi al piede al Sant’Andrea, e gli è stato fatto trovare tutto pronto, anche il gonnellino a colori, con disegnata la frutta, che fanno indossare per proteggere l’organismo dagli effetti collaterali dei raggi X. Tutti pensano che sia piombato, invece è di cotone e plastica, ma l’effetto positivo c’è, perché se guardi la frutta colorata non pensi al fatto che di lì a un minuto, al 70%, diventerai sterile e impotente.
Fausto Minali