Rivoluzione ferragostana per la sanità spezzina: mentre le persone comuni sono in spiaggia con secchiello portaghiaccio e paletta dei carabinieri, la dirigenza sanitaria Asl ha deciso di trovare una soluzione per risolvere il dramma del sovraffollamento del Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Andrea. Dopo aver valutato opzioni come la sostituzione della diagnosi con una pratica autocertificazione o la sottovalutazione dei traumi (“Ma vada a casa, cosa vuole che sia un po’ di sangue dall’orecchio dopo una caduta dal terrazzo, bimbone!” ecc. ecc.), dopo una notte brava la dirigenza Asl ha imboccato la retta via: istituire il Codice Oro. Una quarta tonalità, questa volta non legata alla gravità del problema del paziente, ma al suo status sociale. “Una cosa già molto in voga in Europa, – ha spiegato il dott. Konzi – nell’XI secolo”. Adesso, quando una persona di un certo livello si recherà al Pronto Soccorso, presentando un apposito tesserino di riconoscimento – una formalità che sarà spesso evitabile: la gente per bene la riconosci dalla faccia e dall’automobile -, sarà immediatamente visitata, con massima priorità, e gli faranno tutti i complimenti, come va la famiglia, i ragazzi tutto bene, lo spacchiamo questo Cda, eccetera. Naturalmente, c’è stata la solita levata di Scud perché per certuni il provvedimento farebbe dei favoritismi. “Non è assolutamente vero. – ha spiegato il dottor Konzi – Dare priorità a persone importanti è normale, e comunque non significa che, seppur con tutta calma, non ci occuperemo delle persone povere, anonime e francamente ipocondriache. Il punto è non far perdere 6-7 ore a gente che potrebbe passarle in barca a vela”.
Omar Bozo