Falso buonismo, maxi sequestro in passeggiata Morin

Se tutti comprassimo prodotti originali, sforzandoci di essere persone ricche (quindi migliori), in Italia si starebbe meglio e probabilmente non si dovrebbero pagare le tasse, forse al massimo l’Imu agricola sulla prima casa. Lo sa bene la polizia municipale spezzina, che nei giorni scorsi è intervenuta in Passeggiata Morin per contrastare la contraffazione, definita da Gianfranco Fini il “male assoluto” del Novecento. Gli agenti della municipale sono piombati in Morin in forze, sorprendendo alcuni venditori che smerciavano articoli firmati Roberto Calvin Klein, Dolci Gabbiani, Just Cavalli Sforza, Emporio Marcello Armani e altri orrori. Inizialmente i truffaldini si sono difesi chiamando “vigili” gli agenti della municipale, alcuni dei quali, per il dispiacere e il fastidio, sono purtroppo deceduti sul posto. Ma poi è comparso il comandante Pagliai che, fingendosi senza difficoltà il ministro Padoan, ha spaventato a morte i venditori abusivi. Ne sono stati arrestati a decine. “Sono tutti cinghialesi – ha spiegato Pagliai – una particolare evoluzione ungulata del classico venditore del sud est asiatico. Rompono i muretti a secco e sono pericolosi se li incontri con i piccoli, ma loro sono tutti piccolini, quindi c’è da stare attenti sempre”. Oltre a borse e magliette contraffatte, il sequestro ha riguardato anche un altro prodotto: il falso buonismo. Ben 40 Kg già divisi in pratiche dosi a forma di cuore, destinate ad essere acquistate dalla Lega Nord per fare dei comunicati stampa. Una curiosità: le attente analisi svolte nel laboratorio di semantica di palazzo civico (raro caso di soldi pubblici spesi bene) ha rivelato che ‘falso buonismo’ è la negazione (falso) di un disvalore (buonismo), quindi tutto sommato può assumere un valore positivo. Si è deciso di non rivelarlo agli amici del Carroccio per permettere loro di continuare e vivere il loro dolce sogno; fare altrimenti sarebbe stato come dire a un bimbo, il 24 dicembre, che non esiste Babbo Natale e nemmeno Luca Natale.

Paolo Frates