La teoria del Gender, come è noto, da quest’anno è materia di studio anche nelle scuole elementari spezzine. Una teoria che, in sintesi, spinge i bambini, verso i 7-8 anni, a riflettere sulla propria connaturata omosessualità e decidere serenamente se mantenerla o se fare la classica “mattata” e diventare eterosessuali. Per illustrare questa importante materia, le scuole si sono dotate di libri Gender. Testi semplici, colorati, che educano alla bellezza della diversità in maniera metaforica, con personaggi divertenti e titoli simpatici come “Il daino passivo”, “Piccolo uovosessuale”, “Ignazio Marino se era un uomo vero non si dimetteva”, “Il resto dei Carlini” e il volgare saggio “Buona fortuna: in culo alla balena o in bocca al lupo?”. Grazie al cielo, il sindaco Arthur Friedenreich, contrariato dalla diffusione del Gender negli strati più giovani, teneri e golosi della popolazione, con un’ordinanza ha decretato il sequestro di tutti i libri Gender dalle scuole spezzine. E dopo il sequestro – ecco il cuore grande di Spezia – si è messa in moto la macchina della solidarietà: i libri Gender sequestrati, infatti, sono stati donati ai poveri attraverso la Caritas. Se ora si va in una mensa diocesana non è raro trovare barboni che, tra un piatto di minestra e una ginocchiata a una volontaria, leggono avidamente le storie di animaletti sporcaccioni. Non a caso molti senzatetto, a forza di letture Gender, negli ultimi giorni si sono fatti effemminati, ed è molto meglio, perché prima ai giardini si accoltellavano, ora al massimo si tirano i capelli (tipo Antonella Elia e Aida Yespica all’Isola dei Famosi, per dire).
Omar Bozo