Nei giorni scorsi sono stati rinnovati la presidenza e il consiglio del Parco di Montemarcello Magra, mina vagante istituzionale che ha sempre voluto agire indipendentemente dalla politica locale, con quel piglio sanguigno tipico dei Liguri Apuani, originari abitatori di queste terre fino alla deportazione nel Sannio (anni ’60), di cui mai si parla perché in Italia, se non sei di sinistra, sembra che devi chiedere scusa per vivere. Le nuove nomine hanno provato a spezzare la storia di autonomia piratesca del Parco rispetto alla politica, anche per un semplice fatto di educazione. Alla presidenza è stato eletto Pietro “Valeria Bruni” Tedeschi, per la gioia del Comune di Lerici, che spingerà per la fine dell’odiata zona a traffico limitato anche sul promontorio del Caprione, vero spauracchio per la fauna selvatica. L’augurio di tutti è che il nuovo corso amministrativo porti a una semplificazione normativa, eliminando quella messe di vincoli (Lacciellacciuoli! Volevo dirlo da un sacco di tempo! Lacciellacciuoli!) che, per esempio, non permettono nemmeno di appiccare un piccolo incendio all’orto botanico. La nomina di Tedeschi, tuttavia, ha scatenato qualche malumore. Soprattutto tra i cinghiali che popolano l’area del Parco, a cui ha dato voce il sindacato Cing Cgil, storicamente maggioritario nelle Rsu degli ungulati. “Niente da dire sulla persona di Tedeschi – così i cinghiali nella nota -, ma con rammarico constatiamo che è stata fatta una scelta miope, quando invece il Parco era pronto per un presidente cinghiale. Siamo la popolazione dominante, meritiamo di veder rappresentati i nostri interessi. Uffa. Stasera mandiamo i nostri cucciolini a farvi gli occhi dolci in giardino, così gli date da mangiare e un domani tornano e sono 200 chili e vi spaccano l’orto e vanno a dire in giro che la certificazione biologica ve la siete comprata”. I cinghiali hanno anche invitato la nuova presidenza a contrastare l’attività di selezione dei cacciatori, suggerendo un metodo alternativo per il contenimento della popolazione dei suini selvatici: “Sparare alle gomme, come a Real Tv quando c’era Bagatta”.
Omar Bozo