“Caro sindaco Moltobello, questa assemblea è stata organizzata a nababbo morto, come dicono gli indiani. Noi avremmo voluto discutere per tempo di forme di resistenza armata all’arrivo dei dieci africani, mentre stasera, a cose fatte, stiamo soltanto discutendo dei modi per assediare la scuola dove sono ospitati. Divertente, senza dubbio, ma non è la stessa cosa”. Con queste parole piene di buon senso ieri sera alcuni militanti di Casa Pound – tra l’altro con la morte nel cuore per il timore di assistere, in caso di vittoria del Sì, a una svolta autoritaria con cui non c’entrano niente – hanno giustamente rimproverato il primo cittadino. Ma Casa Pound – che di recente ha rotto con l’ultradestra de Il Mugugno Sarzanese – e gli altri irritati hanno dovuto fare i conti con la trovata geniale del sindaco. “Oggi pomeriggio, con delibera di giunta – ha spiegato Moltobello, 30 anni portati alla Eriberto – abbiamo dichiarato guerra al Senegal, così questi africani appena arrivati diventano a tutti gli effetti profughi di guerra e non fate più delle storie”. E’ poi emerso che solo otto dei dieci sono senegalesi, mentre due vengono dal Mali “dove, lo dice il nome spesso, non si sta tanto bene”, ha assicurato il sindaco. Quando alla guerra, se ne occuperà il vice sindaco Jerry Ambrosini, presidente provinciale di Federcaccia, che guiderà in battaglia i “Cacciatori delle Alpi”, corpo di spedizione garibaldino già attivo circa vent’anni fa in Africa per mettere a tacere giornaliste che volevano fare le fenomene ma intanto non pagavano una quota dell’ordine manco per sbaglio.
Paolo Frates