Dopo l’accensione della collina di Manarola da parte di un gruppo di simpatici piromani, seguita poi dall’accensione del modesto presepe, ora l’appuntamento con lo spettacolo del Natale è a Lerici. Nel ridente e non pulitissimo borgo che chiude a est il Golfo si rinnova infatti, a partire dal prossimo weekend, la tradizione del Presepe Malvivente. Caruggi e piazze saranno invase come ogni dicembre da esseri umani che interpreteranno i vari personaggi del presepio: Gesù bambino e i suoi genitori, il tre re magi, i Tre Tre, il bue che dice cornuto all’asino, il pastore, il pastore elettrico, i cinghiali (altrimenti non si spiega il pastore elettrico), il fabbro e in generale il mondo dell’artigianato, spina dorsale del sistema Italia (e anche della Palestina d’allora, il 1200). Com’è noto, nel Presepe Malvivente diversi personaggi sono interpretati da malviventi, ovvero detenuti del carcere di Villa Andreino in permesso premio, quest’ultimo vinto in carcere alle risse o alle gare di braccio di ferro. Gesù bambino, a meno di indulti dell’ultim’ora, sarà interpretato da un bimbo di 3 anni nato e cresciuto in carcere: bel colpo di fortuna. L’evento ha una fortissima carica mistica, tant’è che l’anno scorso è apparsa la Madonna e sono scomparsi sei portafogli.
Fausto Minali