Come tutti sanno, nei giorni scorsi sono approdati nel porto spezzino quasi 1500 migranti (precisamente 424) provenienti da paesi poveri, in guerra e probabilmente privi di leggi elettorali adeguate. Metà sono stati distribuiti nelle altre regioni del nord, di solito in omaggio con L’Espresso, o donati a persone ricche e perverse per allestire degli spettacoli gladiatòri, un po’ pericolosi, ma comunque meglio di niente. Per i tanti rimasti invece a Spezia sono in corso le procedure per accertarne lo status: clandestino, profugo, poverino, scafista ecc. L’Autorità Portuale, intenzionata a semplificare le cose, ha proposto di concedere a tutti i disperati lo status di crocierista. La proposta è stata accolta con entusiasmo dai migranti. Se dovesse essere approvata, dovranno frequentare un corso di formazione al termine del quale non vorranno fare altro che desiderare lasanietti ragù boloniesi e comprare pacchetti turistici comprensivi di escursioni e antitetanica. Intanto ci sono anziani spezzini con pensioni da nemmeno 4mila euro che una crociera se la sognano.
Paolo Frates