Hanno suscitato clamore nazionale gli oltraggi ai presepi di Pitelli e Ameglia. Certo, fa specie pensare che Pitelli debba fare notizia per un Gesù Bambino impiccato (tanto poi dopo tre giorni resuscita, l’ha detto Giampedrone e la ditta Ovas si impegnerà a fondo in questo senso) e non per un problema gravissimo che la comunità pitellese paga da anni: Federico Barleycorn che si mangia la cassa della Pro Loco. Stesso discorso per Ameglia, dove, di fatto, la democrazia è sospesa, ma tutti sembrano più impressionati – per carità, è un fatto grave – dal rapimento del bambolotto di Gesù Bambino da parte di alcuni Re Magi dell’est coordinati dall’imprenditore sarzanese Pierluigi Destri, ultimamente in gran forma. Le ripercussioni di questo clima sono arrivate naturalmente fino a Manarola (“Marola” in spezzino), dove dall’8 dicembre risplende il meraviglioso presepe illuminato realizzato dal ferroviere in pensione Vittorino Andreolli, che ogni anno, nonostante abbia quasi 53 anni, si dà da fare per allestire la famosa natività al grido di “I sing the body electric!”. Uno spettacolo anche molto sostenibile: le oltre 300 figure del presepio non consumano nemmeno un briciolo di energia, visto che, realizzate con scorie arsenalizie, si illuminano da sole. Ebbene, la paura di ulteriori atti vandalici a danno dei protagonisti indiscussi delle natività ha spinto l’organizzazione del presepe di Manarola a trasferire il Bambinello in albergo per ovvie ragioni di sicurezza. E subito il piccolo, accompagnato dai genitori, ha avuto modo di lamentarsi per la bassa qualità dei pasti, perché vuole la wifi, perché le cameriere sono tutte sopra i 60. La permanenza costerà ai contribuenti 35 euro al giorno. La Sacra Famiglia ha assicurato che salderà interamente il conto fra qualche giorno, pagando in mirra.
Omar Bozo