Allerta, la rabbia degli studenti: “Torniamo alla cultura dell’allarme bomba”

Lo scorso fine settimana la Regione Liguria ha diramato l’allerta su tutto il territorio regionale perché l’assessore Giampedrone sperava annullassero Genoa-Empoli che gli facevano comodo diversi 6 d’ufficio al Fantacalcio che fa con i suoi ex assessori di Ameglia, che per rispetto e timore giocano col 5-4-1 e usano giocatori di C2. Sullo Spezzino è stata addirittura diramata l’allerta rossa per i Comuni amministrati dal centrosinistra, tanto per vedere i sindaci nemici vestiti fosforescenti che diventano matti a organizzare il Coque della Protezione civile. Alla fine, il fenomeno piovoso è durato appena due minuti, e la gente si è lamentata per tanto allarme. “Non sono mica pochi due minuti”, ha scritto Giampedrone in una nota, prima di chiudersi in un pianto intimo e silenzioso, consolato dagli amici della giunta regionale. L’allerta meteo ha comportato anche l’ennesima chiusura di tutte le scuole della provincia spezzina, facendo sbottare gli studenti, stufi di certe scorciatoie. A dare voce a queste istanze, l’assessore spezzino Luca Inerba, che è anche rappresentante di istituto nella scuola media che frequenta. “Siamo davvero stanchi di veder le lezioni che saltano per l’allerta meteo – ha scritto coi pennarelli sullo zaino Invicta -. Troppo facile così. Poi il fanciullo si rammollisce. Dobbiamo tornare alla cultura dell’allarme bomba. Si va alla cabina davanti al parcheggio, si fa una telefonatina alla segreteria del preside, e il gioco è fatto, tutti al bar e tanti saluti alla profe che mi voleva interrogare sul distretto turistico”.

Omar Bozo