Pessima idea quella saltata in testa nei giorni scorsi al leader della Lega Nord Matteo Salvini. Il CAPITANO infatti, in vista della vittoria del centrodestra al ballottaggio del prossimo 25 giugno, ha incontrato i fan spezzini al Molo Revel presentandosi a bordo di un barcone da pesca. Diversamente da quanto raccontato dagli organi di stampa (in primis da una CDS che ha già capito come tira l’aria), il leader del Cartoccio è andato incontro a una perfida disavventura. I sostenitori, infatti, vedendolo sul peschereccio, hanno deciso di respingerlo. “Era lì sul barcone, col telefonino sempre in mano, c’è sembrato un clandestino e l’abbiamo respinto – spiegano a freddo alcuni militanti pentiti -. Era bello in carne, si vedeva che non scappava dalla guerra, sembrava più che arrivasse dal pranzo di una Cresima. Per carità, come insegna Matteo, i pochi che davvero scappano dalla guerra noi li accogliamo a braccia aperte, gli diamo asilo, li abbracciamo, li tocchiamo, li palpiamo anche un pochino mmmmm”. Alla fine il comizio si è tenuto in alto mare e Matteo ha detto un sacco di cose terribili, definendo i sindacati “un cancro italiano”, e Peracchini al suo fianco non ha mosso un ciglio, dimenticando in un istante il suo passato da oncologo.
Paolo Frates